70 anni di regno della Regina Elisabetta II – God Save the Queen
Il 6 febbraio scorso, la regina Elisabetta II ha festeggiato 70 anni sul trono dalla morte del padre re Giorgio VI. Le celebrazioni ufficiali hanno dato il via al all’anno del Giubileo di platino, con un vasto programma di festeggiamenti che culmineranno il 5 Giugno. La regina, che ad Aprile farà 96Aanni, ha festeggiato in forma intima nella residenza di Sandringham come una comune mortale con tanto di taglio della torta.
Ora non ho idea da dove trovi tanta forza questa donna, io con qualche anno in meno sono bloccata dalla sciatica e voglio morire.
Ha visto passare 14 primi ministri e 26 gabinetti, incontrato 13 presidenti degli Stati Uniti. Detiene il primato come donna sul trono più longeva del mondo, prima di lei solo la Regina Vittoria spodestata con i suoi miseri 63 anni e 216 giorni di regno. 30 il numero dei cani che ha posseduto, tutti rigorosamente di razza corgi.
- Ha visitato oltre il 60% del pianeta: 120 paesi in 265 visite ufficiali.
- Ha coperto 40 mila miglia in volo: in inglese si direbbe ‘frequent flyer’.
- E’ tifosa dell’Arsenal
Go on Camilla?
Nel suo messaggio ufficiale in cui la Regina Elisabetta rinnova la promessa di “continuare a servire” il suo popolo per tutta la vita, ha dichiarato che sta pensando ad assicurare il futuro della monarchia alla sua dipartita. Con Carlo come futuro Re si fa largo la possibilità di conferire alla nuora, Camilla Parker Bowles, il titolo di “regina consorte”.
Se posso darei come consiglio alla coppia di non farsi troppe illusioni, data tempra della Regina.
L’annuncio non ha colto di sorpresa i royal watcher, era già evidente a dicembre come la sovrana tenesse alla nuora quando – unica tra i consorti dei suoi figli – era stata insignita del titolo di Dama dell’Ordine della Giarrettiera, il più antico e nobile ordine del Regno Unito.Vedremo gli sviluppi futuri perché se veramente fosse, sarebbe la prima donna divorziata ascendere al trono, al fianco di un altro reduce da un matrimonio fallito.! Un duro colpo per la parte conservatrice dell’Inghilterra.
