Una nuova scoperta archeologica nel parco di Selinute, Sicilia.
Durante i recenti scavi nel parco archeologico è stata ritrovata l’Agorà che al momento risulta essere la più grande al mondo con i suoi 33 MILA metri quadrati e che riporta l’attenzione sul mistero di Selinute.
L’antica città siceliota situata sulla costa sud-occidentale della Sicilia, nell'odierna provincia di Trapani.
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L’ultima campagna di scavi guidata da Clemente Marconi ha portato alla luce un’Agorà che si sviluppa per quasi 33 mila metri quadrati diventando così la più grande al mondo fino ad oggi scoperta.
L’impresa vede per la prima volta la collaborazione tra l’Institute of Fine Arts della New York University e ’Università degli Studi di Milano con la squadra dell’Istituto Archeologico Germanico.
Un mistero che dura da più di dieci anni.
Oltre all’Agorà, una piazza immensa a forma di trapezio con al centro la tomba di Pammilo, il leggendario fondatore della città, sono stati trovati anche una serie gioielli, amuleti e un reperto spezzato che va a completare un manufatto scoperto anni prima e di cui si sa ancora poco.
A cosa serviva? E’ la domanda a cui cercano di dare risposta il professor Marconi e il suoi team. Al momento si sa solo che lo stampo è stato volontariamente spezzato in due e sepolto nel recinto sacro per non essere mai più usato.
Perché distruggerlo?
Forse era stato usato per realizzare uno scettro che al momento però non è ancora stato ritrovato. Sono in corso una serie di esami metallografici per capire quale tipo di metallo (probabilmente bronzo) è stato utilizzato per creare l’unica fusione realizzata.
La speranza è quella di riuscire a replicare una copia dell’oggetto e trovare una risposta alle tante domande ancora in sospeso sul sito.
La prima scoperta archeologica
I ruderi della città si trovano nel territorio del comune di Castelvetrano, nei pressi della foce del Belice.
I primi scavi a Selinute sono da imputare al frate domenicano Tommaso Fazello di Sciacca che nel 1551 percorse tutta l’isola alla ricerca delle vestigia di antiche città da illustrare nella sua opera “De Rebus Siculis”.
Durante il medioevo il luogo venne depredato dei blocchi di marmo dai templi per realizzare case e infrastrutture varie fino. Nel 1779 Re Ferdinando Il di Borbone, con un decreto vietò il prelievo delle pietre della città antica, ciò nonostante le spoliazioni continuarono.
I primi veri scavi sono opera di inglesi nel 1822 che portarono alla luce i resti della città dimenticata e nel 1864 venne istituita dal Governo Italiano una Direzione delle Antichità.
Mentre il parco archeologico di Selinunte è stato istituito dalla Regione Siciliana solo nel 2013.