Oggi voglio segnalarvi questo manga: Shin Mazinger shogeki! Z-hen, tradotto in italiano “L’impatto del Vero Mazinger! Capitolo Z” del 2009.
Shin Mazinger shogeki! Z-hen, è un manga composto da 5 volumi.
Il manga riprende alcune delle scene e situazioni già viste nei precedenti racconti con protagonisti i vari Mazinger, riviste in chiave moderna proponendo la visione che le antiche leggende sono testimonianza umana di epiche battaglie combattute tra robot pilotati da extraterrestri.

Sicuramente tra i mie manga preferiti a tema “robottoni” c’è Mazinger Z, di genere mecha realizzato da Gō Nagai e pubblicato dal 1972 al 1974. E’ il primo cartone animato con protagonista un super robot controllato dall’interno da un essere umano.
Io che sono classe '72, ovviamente sono cresciuta per anni tra anime e manga giapponesi ed oggi ne rimpiango la mancanza in tv. Fortunatamente con l'avvento di internet è possibile trovare le serie complete.
Un piccolo cenno storico
Nel 1980 alcune case editrici italiane sottovalutando il prodotto originale scelsero di realizzarlo in casa, inventando un manga di Mazinga Z made Italy, prima fra tutte l’Editrice Edierre, questa versione usciva settimanalmente composto da 16 pagine tutte a colori con disegni imbarazzante brutti che non assomigliavano minimamente agli originali.
Solo nel1992 la Granata Press pubblica i manga nella versione originale giapponese. La serie completa contava di 11 volumi, seguiti da altri numeri dedicati al Grande Mazinga.


Shin Mazinger shogeki! Z-hen, tradotto in italiano “L’impatto del Vero Mazinger! Capitolo Z” è stato prodotto in Giappone nel 2009, tradotto e pubblicato qui da noi nel 2011 e distribuito dalla Yamato Video.
Regia di Yasuhiro Imagawa, soggetto basato sul fumetto originale di Gō Nagai.
Ho visto che al momento è in programmazione su Netflix.
La trama è sempre quella: l’eroe Koji Kabuto si oppone con tutto il coraggio e la forza che ha ai malefici piani di conquista del dottor Hell, noto archeologo bramoso di potere, pronto a schierare l’armata dei mostri meccanici dell’Isola di Bardos per ottenerla! Al fine di contrastarlo, Juzo Kabuto affida al nipote Koji la sua ultima creazione: Mazinger Z!
La sceneggiatura ricca di colpi di scena è quella tipica di Imagawa, talmente intricata che è meglio non perdersi delle puntate se non si vuol rischiare di perderne il filo e trova degna conclusione con rivelazioni dell’ultimo minuto che metteranno tutti i tasselli al giusto posto. Unica pecca il finale aperto, sicuramente c’era nell’intento originale quello di realizzare dei seguiti. Evidentemente lo scarso successo che ha ottenuto il primo ha impedito di portare avanti il progetto.
Il remake ha suscitato diverse critiche da parte degli affezionati a Gō Nagai e alla versione originale del manga che non lo riconoscono come un rifacimento bensì come la ricostruzione del mito di Mazinger.
Promosso:
- per l’animazione che si avvale dell’ausilio della grafica computerizzata
- ottimo il character design, con una fedeltà al manga di gran lunga superiore alla serie originale
- ricco di colpi di scena
Bocciato:
- da più importanza ai dialoghi e allo sviluppo della trama che ai combattimenti robotici, vero fulcro dei mecha
- trama poco fluida per mancanza di linearità tra gli episodi e i continui salti temporali
Mi unisco a quanti hanno segnalato come la prima puntata appare più come un mega-spoiler con scene che si vedranno poi negli altri episodi. Consiglio di saltarla.
Gō Nagai Kiyoshi Nagai 永井豪, fumettista e scrittore giapponese. Considerato uno dei più importanti mangaka di sempre. Inizia a lavorare nel mondo del fumetto nel 1965 nel 1970 fonda la Dynamic Production, per produrre e distribuire i suoi lavori in tutto il mondo. Tra le creazioni di successo va segnalato sicuramente Goldrake che ha avuto particolare fortuna in Europa, dove in alcuni stati (Francia e Italia) ha dato origine ad un vero e proprio fenomeno di costume, studiato perfino nelle facoltà di sociologia. In Italia, in particolare, Goldrake ha segnato ufficialmente l'ingresso degli anime nella programmazione televisiva.
Il termine -mecha- è usato per descrivere i robot da guerra molto più spesso fuori dal Giappone che non nella loro patria. Il primo esempio di mecha è contenuto nel romanzo La guerra dei mondi di H. G. Wells, dove i marziani invadono la Terra utilizzando dei tripodi da combattimento. Di norma sono bipedi, anche se non necessariamente; la forma più frequente è quella umanoide, ma non mancano esempi di macchine a forma animale. In Giappone è usato per riferirsi anche ad auto, armi, elaboratori, veicoli e astronavi di ogni sorta, e parimenti ai cyborg.